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Athenaion – Il Duomo di Siracusa

Il Duomo di Siracusa è un autentico catalogo di storia dell’arte; offre allo spettatore una ricchezza di stili che vanno dal tempio greco alla basilica bizantina, dai rifacimenti normanni, alle aggiunte barocche.

Il Duomo sorge sul punto più alto di Ortigia, sito sacro per eccellenza fin dalle origini di Siracusa e dove gli scavi effettuati nel Novecento hanno portato alla luce i resti di altri luoghi di culto, tra cui un arcaico Athenaion. Ed è facendo abbattere e coprire ogni struttura precedente che il tiranno Gelone fece costruire il tempio dorico di Atena (Athenaion) per celebrare la vittoria di Siracusa contro i Cartaginesi nella battaglia di Imera (480 a.C.). Lo splendore e la ricchezza del tempio furono documentate anche da Cicerone che si recò a Siracusa per raccontare delle ruberie del governatore romano Verre. Fu infatti a seguito della conquista romana che l’Athenaion conobbe un periodo di decadenza.

Dal VI secolo iniziarono i lavori di modifica che portarono il tempio dorico ad assumere sempre di più l’aspetto di una basilica bizantina a tre navate. Per ottenere questo risultato, lo spazio tra le colonne fu murato mentre la cella (la parte interna del tempio) venne coperta e furono aperte otto arcate per ogni lato. Per adattare il tempio alle nuove esigenze del culto cristiano, si cambiò anche l’orientamento: ad Est dove si trovava l’antico prospetto, furono create tre absidi mentre sul lato Ovest venne innalzata la nuova facciata. La nuova basilica bizantina, edificata sul tempio di Atena, fu quindi dedicata alla Madre di Dio.
Nel 640 d.C. il vescovo Zosimo trasferì la cattedrale dalla sua sede primitiva di San Giovanni alla nuova sede in Ortigia.
Non si hanno notizie certe sulla conversione in moschea sotto la dominazione araba e in ogni caso la struttura non subì alterazioni.
Con l’arrivo dei Normanni, che cacciarono gli Arabi dalla Sicilia e da Siracusa, il Duomo fu adibito di nuovo al culto cristiano e vennero fatte alcune modifiche. I muri della navata centrale vennero innalzati e vi si aprirono delle finestre. Anche il prospetto della chiesa venne rinnovato, fornendolo di portale gotico, di rosone e di campanile. Molte testimonianze scritte parlano dell’aspetto del Duomo di Siracusa in questo periodo, ma non ne è stata tramandata alcuna immagine, soprattutto non del campanile che venne danneggiato dal terremoto del 1542 e in seguito totalmente distrutto, e mai più ricostruito, dal terremoto del 1693 durante il quale crollò anche l’antica facciata normanna.
Nel Settecento l’architetto trapanese Andrea Palma vinse il concorso per la realizzazione della nuova facciata che fu eretta tra il1728 e il 1754.

Tempio di Athena

FACCIATA

La facciata del Duomo di Ortigia rappresenta una delle più alte testimonianze barocche a Siracusa. Ogni traccia architettonica del tempio greco venne coperta, il tempio però riemerge sul lato settentrionale (sinistro) da cui affiorano le austere colonne doriche in contrasto con il prospetto principale. Su questo lato vi è anche una porta secondaria che dà accesso all’interno del Duomo. La parte laterale superiore invece presenta un campanile, costruito nella stessa epoca settecentesca della facciata. La parte laterale destra non è invece visibile in quanto è coperta dall’edificazione del Palazzo Arcivescovile di Siracusa (1854). La parte posteriore del Duomo è stata coperta da successive costruzioni.
Il prospetto barocco si erge su due ordini sovrapposti, delineati da cornici e da colonne corinzie e coronati da un frontone. Diverse statue, dello scultore palermitano Ignazio Marabitti, decorano la facciata. San Pietro (a sinistra) e San Paolo (a destra) affiancano la scalinata che precede il Duomo. All’interno dell’edicola disposta al centro del secondo ordine del prospetto vi è la statua in calcare della Vergine del Piliere (a cui è consacrata la cattedrale di Siracusa), mentre le due statue laterali rappresentano San Marziano, primo vescovo di Siracusa, e Santa Lucia, martire siracusana e patrona della città.

Attraverso tre portali chiusi da cancelli in ferro battuto, si accede al VESTIBOLO ricavato dal raddoppio della facciata e antistante un secondo prospetto più austero e lineare del primo. Il portale di ingresso è fiancheggiato da due colonne tortili ornate da viticci in rilievo, motivo frequente del Barocco siciliano. Varcando il portale di ingresso si possono subito ammirare le due grandi colonne doriche dell’antico opistodomo (la parte posteriore) del tempio di Atena.

Interno del Duomo

NAVATA DESTRA
La prima cappella della navata destra è quella del Battistero che contiene un maestoso vaso greco di età ellenistica (III sec. a.C.) adattato a fonte battesimale, adagiato su un largo capitello marmoreo di età normanna circondato da sette leoncini di bronzo del XIII secolo. Ai lati sono conservati dei mosaici normanni del XII secolo che un tempo decoravano l’abside. Da questa cappella si accede alle stanze del Palazzo Arcivescovile, comunicante con il Duomo, presso il quale si trova un “Museo Luciano” dedicato a Santa Lucia con reliquie appartenute alla Santa, Ex voto donati dai devoti e molte rappresentazioni pittoriche e fotografiche delle periodiche feste dedicate alla patrona.

 

Colonne doriche

 

La cappella successiva, a pianta quadrata cupola, è dedicata a Santa Lucia. Fu progettata dall’architetto siracusano Pompeo Picherali e realizzata nel 1711. Al centro della cappella vi è un altare dietro al quale è posto un quadro di artista ignoto del XIII secolo raffigurante la vergine siracusana. Alle spalle del quadro vi è una nicchia che contiene la statua d’argento di Santa Lucia, opera dell’orafo Pietro Rizzo (1599) e capolavoro dell’oreficeria siciliana. La statua poggia su una cassa anch’essa in argento risalente ai primi del 1600, attribuita a Nibilio Gagini. È composta da sei pannelli che raffigurano episodi della vita della martire, mentre il pannello frontale riproduce il quadro del Caravaggio Il Seppellimento di S. Lucia. Il simulacro viene portato in processione due volte l’anno, il 13 dicembre (dalla cattedrale alla chiesa di Santa Lucia extra moenia) e la prima domenica di Maggio. Essendo l’opera più preziosa del Duomo, durante il resto dell’anno il simulacro viene tenuto chiuso all’interno della nicchia chiusa da un robusto cancello in ferro.

A seguire, la cappella in stile barocco del Santissimo Sacramento, è considerata la più bella del Duomo di Siracusa. Venne edificata nel XVII secolo dai fratelli Vermexio, ha pianta ottagonale ed è adornata di bassorilievi murali e colonne in stile corinzio con rifiniture dorate. Il tabernacolo di marmo policromo è di Luigi Vanvitelli (l’architetto della Reggia di Caserta). Ai lati dell’altare vi sono due portali con elaborate decorazioni scultoree che conducono alla Sagrestia del Duomo. La cupola conserva gli affreschi di Agostino Scilla con scene tratte dal Vecchio Testamento.

L’ultima è la cappella del Crocifisso, situata alla fine della navata destra a prolungamento dell’abside bizantina. Per edificarla nel 1692 vennero abbattute le ultime tre colonne del pronao (parte anteriore) del tempio greco. La cappella presenta tre altari dedicati al Santissimo Crocefisso, a San Marziano e all’Immacolata. Inoltre custodisce, sulla parete sinistra, una pala d’altare raffigurante San Zosimo attribuita ad Antonello da Messina; sulla parete destra si trova una tavola di scuola antonelliana che ritrae San Marziano. La porta destra conduce nella Sagrestia da cui si passa in altre stanze che contengono il tesoro della Cattedrale presso il quale sono conservati oggetti sacri di grande valore.

Altare maggiore

NAVATA CENTRALE
La navata centrale, ottenuta aprendo dei varchi nelle spesse mura dell’antico tempio dorico, si mostra in tutta la sua austerità, in contrasto con la ricchezza del presbiterio. Intorno ai muri della cella vi è una scritta che ricorda le origini apostoliche della chiesa siracusana. Il soffitto è del 1518, è composto da robuste tavole lignee a travature. Il pavimento in marmi policromi è stato restaurato nella seconda metà dell’Ottocento e mostra l’antico stemma della città, una torre merlata in uno scudo siciliano.

Nel presbiterio, in stile barocco, si trovano due cantorie del Seicento in legno intagliato una delle quali serve a sorreggere l’organo del Duomo, recentemente restaurato. L’altare maggiore, del 1659 e attribuito a Giovanni Vermexio, è ricavato su uno dei monoliti del fregio del tempio greco, crollato durante il terremoto del 1693. Al centro dell’abside, si trova un quadro seicentesco raffigurante la Natività di Maria, opera forse di Agostino Scilla.

 

Navata sinistra del Duomo

NAVATA SINISTRA
La navata sinistra restituisce il carattere della basilica bizantina, spoglia di ornamenti e fregi e arricchita, tra una colonna e l’altra, da tre statue cinquecentesche di scuola gaginiana: Santa Caterina di Alessandria, Madonna col Bambino e Santa Lucia. I capitelli delle antiche colonne doriche si vedono affiorare dai muri di rinforzo fatti aggiungere in seguito allo spostamento dei tamburi causato dal terremoto del 1542.
Alla fine della navata sinistra, superate le statue e le robuste colonne doriche, si trova l’unica abside di origine bizantina rimasta. Al suo interno vi è una statua della Madonna della Neve, a cui è dedicata la cappella, opera dello scultore Antonello Gagini.

ORARI DI APERTURA E PREZZI PER LE VISITE

Località: Piazza del Duomo – Isola di Ortigia – Siracusa

Contatti.: +39 0931 65328

Prima domenica di ogni mese ingresso libero.

Biglietto ingresso: Adulti € 2,00 – Ridotto € 1,00 – Domenica ingresso gratuito

ORARI DI APERTURA DELLA BIGLIETTERIA: Tutti i giorni dalle 10 alle 18.30

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